Nel tempo Google ha introdotto linee guida sempre più severe e tutti quei tentativi di forzare la crescita dell’autorità del proprio sito web con l’acquisto di una elevata quantità di link ha visto far perdere il posizionamento ad una quantità elevatissima di siti. Ogni tentativo di manipolare il ranking attraverso pratiche sleali, acquisti sconsiderati, scambi massivi o link da network di poco valore ha portato a considerare tale pratica  una  vera e propria violazione delle linee guida con conseguente penalizzazioni algoritmiche e/o manuali spesso irrecuperabili.

I segnali di allarme più comuni di una penalizzazione? Cali di traffico organico improvvisi, perdita di ranking su parole chiave strategiche e allert nella Google Search Console relativi a “link innaturali”.

Quali sono, dunque, gli errori più comuni da non commettere nello sviluppo della link building?

  1. Mancanza di una strategia di link building
  2. Non Valutare la qualità del sito che ci linka
  3. Avere un elevata quantità di Link follow e nessun  nofollow
  4. Trascurare la qualità dei contenuti
  5. Fare scambio link
  6. Usare sempre e solo anchor text manipolative
  7. Non avere citazioni brand

L’acquisto di link è una delle pratiche più rischiose per un sito internet. I motori di ricerca, infatti, applicano sanzioni pesanti a chi viene sorpreso a comprare o vendere link. Fai molta attenzione, un link deve fornire un valore aggiunto, la strategia deve essere mirata e studiata, non fatta a caso.

Ottenere troppi link velocemente può far insospettire Google.

Se ricorri a tattiche azzardate, rischi di avere link tossici nel tuo profilo di backlink che potrebbero causarti una penalizzazione con conseguente calo di traffico e quindi fatturato.

I link provenienti da siti web affidabili continuano ad essere un indicatore di valore per Google, mentre quelli costruiti ad hoc per permettere un miglior posizionamento sono spesso considerati negativamente, e possono portare a una penalizzazione manuale: non solo il sito non migliora la propria posizione su Google, ma probabilmente la vedrà peggiorare oppure verrà ignorato.

In sintesi potremmo dire che l’attività di link building se non fatta bene comporta a seri problemi. Riassumiamo qui i punti chiave:

  1. Acquisto di link in modo non consapevole: Pratica rischiosa e vietata da Google, causa di penalizzazioni manuali e algoritmiche.
  2. Scambio eccessivo di link: Gli scambi reciproci sono facilmente riconoscibili e penalizzati, assolutamente da evitare.
  3. Link di bassa qualità: Collegamenti da siti spam, directory di scarsa reputazione, network artificiali o pagine senza valore reale possono e sono estremamente dannosi, sarebbe meglio evitare.
  4. Anchor text manipolativi: Uso eccessivo di anchor text ottimizzate o identiche può portare a penalizzazioni, un profilo ben costruito ha una bassissima quantità di anchor manipolative, da sempre l’ anchor brand è la soluzione vincente.
  5. Crescita innaturale del profilo link: Ottenere troppi link in poco tempo può insospettire Google. Questo punto dovrebbe essere logico! Come può un e-commerce ricevere 20link al mese?
  6. Mancanza di controllo e strategia: Non monitorare la qualità dei link o agire senza una strategia aumenta il rischio di errori e penalità.

Questi sono solo alcuni dei rischi che è possibile incappare in strategie errate di link building, ecco perchè affidarsi ad una agenzia link building specializzata che può aiutarti in tutto il processo e miglioramento della tua brand awareness.