Pagine orfane e SEO: una guida completa

il legame tra le pagine orfane e la SEO

Se gestisci la SEO per il tuo sito web o lo fai per qualcun altro, molto probabilmente ti sarai imbattuto nella definizione di “pagina orfana”. Si tratta di un argomento spesso trascurato e che ha un’attinenza diretta con la SEO e la User Experience di un sito web.

Quando realizzi un sito, desideri che tutto funzioni al meglio. Grazie a questa guida scoprirai in maniera dettagliata cosa sono le pagine orfane, come vengono a crearsi e come individuarle. Spiegheremo inoltre in maniera semplice come risolvere i problemi ad esse correlati.

Iniziamo subito rispondendo alla domanda: cosa sono le pagine orfane?

Cosa sono le pagine orfane?

Le pagine orfane sono pagine del tuo sito che non hanno alcun link in entrata da altre pagine del tuo stesso sito. Sono quindi “orfane” in quanto prive di un “genitore”, la pagina da cui parte il link.

Link internetCome forse saprai, l’organizzazione di link interni consente agli utenti di raggiungere ogni angolo del tuo sito. Una pagina orfana rimane così isolata, tagliata fuori dalla “ragnatela”. Per raggiungerla, un utente dovrebbe utilizzare un link diretto verso quella pagina.

Le orphane page sono irraggiungibili anche per i crawler, i bot dei motori di ricerca che eseguono le scansioni dei siti web alla ricerca continua di risorse aggiornate.

La scansione avviene attraverso i link. È ovvio pertanto che queste pagine rimangono tagliate fuori, a meno che non vengano inserite nella Site Map del sito.

Tipi di Pagine Orfane

Abbiamo quindi compreso che queste pagine sono difficilmente raggiungibili. Volendo andare ancora più nello specifico possiamo definire pagine orfane pure quelle che non hanno alcun link dall’esterno, essendo quindi completamente isolate. Esistono poi delle pagine che hanno solamente uno o due collegamenti interni con altre risorse del sito. Queste vengono definite a bassa visibilità.

Bisogna specificare che la loro presenza non è sempre il risultato di un errore. Basti pensare alle landing page, realizzate per creare promozioni o eventi specifici, che possono essere raggiunte grazie alla condivisione del link dell’URL ma che non devono necessariamente entrare a far parte della struttura del sito.

Perché si creano le Pagine Orfane?

Nella stragrande maggioranza dei casi, le pagine orfane vengono a crearsi in maniera non intenzionale, a causa di errori di distrazione. Ecco di seguito alcuni esempi di motivi che possono stare alla base della loro presenza:

• Ristrutturazione del sito. Quando si effettuano modifiche alla struttura del sito, alcune pagine possono perdere i loro collegamenti interni.

• Errore umano. Può capitare che dopo che viene aggiunta una pagina, ci si dimentichi di aggiungere i collegamenti interni verso altre risorse del sito. Diversi CMS come WordPress offrono suggerimenti durante la scrittura del testo. Tra questi suggerimenti vi è proprio quello di non dimenticare di aggiungere qualche link interno.

• Cancellazione di collegamenti. Se i link che portavano a una determinata pagina vengono rimossi o modificati, la pagina può diventare orfana.

• Problemi tecnici. A volte, errori tecnici o bug possono causare la perdita dei collegamenti interni. Potrebbe, ad esempio, esserci un errore nel nostro codice che rende impossibile la visualizzazione di alcuni link, impedendo l’accesso alle pagine collegate ai link.

Come Influiscono le Pagine Orfane sulla SEO?

Chi conosce il funzionamento dei motori di ricerca e della SEO non avrà difficoltà a capire perché queste pagine possano rappresentare un problema.

Come abbiamo spiegato, le pagine orfane sono completamente isolate e tagliate fuori dalla rete interna di un sito. Di conseguenza i bot crawler non hanno la possibilità di raggiungerle e di indicizzarle.

A questo, aggiungiamoci che i motori di ricerca hanno un limite di pagine che possono scansionare su un sito (crawl budget). Le pagine orfane possono consumare parte di questo budget senza fornire valore aggiunto, riducendo l’efficienza della scansione delle pagine importanti.

Un altro problema creato da queste pagine riguarda l’esperienza utente. Un utente che potrebbe essere interessato alle informazioni contenute in questa pagina, non avrà praticamente accesso ad esse. Tutto il nostro impegno per creare delle risorse di valore andrà completamente sprecato.

Infine, le pagine orfane non ricevono il “link juice” dalle altre pagine del sito, riducendo la loro autorità e visibilità nei risultati di ricerca.

Differenza tra pagine orfane e Dead End

Simili ma non uguali alle pagine orfane sono le cosiddette Dead End. A differenza delle pagine orfane, che sono completamente isolate dal resto del sito, queste potrebbero avere dei collegamenti in entrata, ma nessuno verso altre pagine. In poche parole, quando un utente entra in una Dead End, non ha modo di continuare la navigazione verso altre pagine del sito.

Rappresentano pertanto un punto morto nella navigazione del sito, impedendo di fatto agli utenti di continuare a navigare. Anch’esse hanno un impatto negativo sulla SEO. Questo almeno per 3 differenti motivi.

In primo luogo interrompono il flusso di scansione dei bot, riducendo l’efficacia del crawl budget.

Il secondo motivo è legato all’esperienza utente negativa. La loro presenza in numero eccessivo potrebbe di conseguenza aumentare la frequenza di rimbalzo.

Infine, possono indicare una cattiva organizzazione dal punto di vista strutturale del sito.

Come Individuare le Pagine Orfane

Ora che abbiamo compreso cosa sono le pagine orfane e perché la loro presenza è controproducente in termini di SEO, vediamo quali sono i modi migliori per individuarle.

Un primo metodo piuttosto efficace consiste nello sfruttare i dati offerti da Google Search Console. Grazie a questa piattaforma indispensabile, sarai in grado di individuare facilmente quali pagine non sono indicizzate affatto, quali non ricevono traffico o impressioni. Ciò potrebbe derivare proprio dall’assenza di collegamenti.

Una volta dentro alla piattaforma, entra nella sezione “Copertura” per vedere tutte le pagine che Google ha indicizzato ed esporta l’elenco delle pagine indicizzate. A questo punto, non ti resta che confrontare questo elenco con la lista delle pagine presenti nella sitemap XML per trovare eventuali differenze.

Puoi eseguire lo stesso processo utilizzando uno strumento di Crawl del sito. Screaming Frog e SemRush, ad esempio, contemplano l’opzione di scansione di un sito web attraverso i link interni. Alla fine della scansione, non dovremo far altro che confrontare la lista delle pagine trovate con quelle presenti nella Sitemap XML.

Infine, se parliamo di un sito poco “corposo”, il controllo può essere effettuato anche manualmente.

Come comportarsi con le pagine orfane?

Una volta che le hai individuate, dovresti valutare se continuare a mantenerle attive e valorizzarle, oppure se eliminarle. Come capire qual è il destino migliore per queste pagine?

Dovremmo prima di tutto valutare se questa pagina può rilevarsi una risorsa o meno. Fatti queste domande:

La pagina contiene informazioni di valore, aggiornate e utili per il tuo pubblico di riferimento? Il testo è ben scritto e accurato?

Che dire delle sue performance? Magari la pagina si è posizionata bene per qualche parola chiave specifica e addirittura ha influito sul tasso di conversione (vendite, iscrizioni, contatti).

Se la pagina risponde ad uno di questi requisiti, allora puoi mantenerla e agganciarla ad altre risorse presenti nel sito. Aggiungi quindi dei link interni, utilizzando delle anchor text pertinenti per migliorare il contesto SEO.

Successivamente aggiorna la struttura del sito, includendo la pagina nel menù di navigazione, utilizzando i giusti TAG e aggiungendola alla categoria giusta.

Se invece ti rendi conto che la pagina non ha valore, non riceve traffico o non è più rilevante per il tuo pubblico, puoi procedere con la sua eliminazione. Nel farlo, fai una redirezione 301 verso una pagina rilevante o verso la homepage per evitare errori 404.

Conclusione

Le pagine orfane possono rappresentare un ostacolo significativo per la SEO del tuo sito. Tuttavia, con gli strumenti e le strategie giuste, puoi identificare e risolvere questi problemi, migliorando l’indicizzazione, l’autorità e l’esperienza utente del tuo sito. Mantieni sempre una struttura ben collegata e monitorata per garantire che ogni pagina del tuo sito possa contribuire positivamente alla tua presenza online. Buona ottimizzazione!