SEO AUDIT TECNICO

Il modo migliore per conoscere il grado di salute del tuo sito web e le strategie per migliorarlo.

Competitività, brand awareness, call to action, lead generation, conversioni, ROI… investire su un progetto web richiede mille attenzioni e mille interventi diversi. Ma a che serve conoscere e applicare tutte queste strategie se il sito web che è il corpo della nostra presenza online ha dei problemi…di salute?

Ogni sito web, blog, sito di news, rivista online di settore o e-commerce, deve essere visto, scansionato e classificato dal motore di ricerca su cui è presente (come Google) allo scopo di essere restituito in SERP quando un utente fa una ricerca che lo riguarda. Ma problemi di tipo tecnico, strutturale, contenutistico o concorrenziale possono avere un impatto notevolmente negativo sul suo posizionamento globale, compromettendo la visibilità del sito sui motori di ricerca e i risultati che il business può raggiungere.

È a questo punto che si deve fare un SEO audit, una vera e propria diagnosi dell’intero sito, pagina per pagina, che permette di controllare il suo stato di salute, i suoi punti di forza (da accrescere) e quelli di debolezza (da correggere), con lo scopo di farlo funzionare alla perfezione e trasformarlo in un concreto strumento di crescita.

Sia per il consulente SEO che per il proprietario del sito, fare SEO auditing permette di avere una guida necessaria quando si stanno definendo strategicamente gli interventi da portare avanti, ma anche di definire il budget e le tempistiche che occorreranno. L’audit SEO è uno strumento che avvicina la professionalità del SEO auditor alle necessità e agli obiettivi del proprietario del sito web, permettendo di parlare la stessa lingua e avere obiettivi comuni e chiari.

 

Perché fare un SEO audit

Se è vero che per piccoli progetti cui basta una presenza online basic può non servire un SEO audit, lo stesso non può dirsi per progetti che vivono del digitale: pensiamo a un e-commerce, il cui successo di posizionamento influisce concretamente sul lavoro di un’intera azienda, o sulle pagine servizi di professionisti che con un sito performante chiudono un certo fatturato a fine anno.

Se si ha una grande mole di dati, come nel caso di un e-commerce con tanti prodotti, fare un e-commerce SEO audit è un passaggio obbligatorio che deve riguardare la globalità del sito, senza dimenticare nessun aspetto. Lo stesso vale nel caso in cui il mercato di riferimento sia molto competitivo e già saturo: in questo caso solo un consulente SEO molto esperto saprà analizzare la concorrenza facendola diventare una risorsa da cui attingere per il proprio progetto. Senza esperienza non sarà possibile avere una valutazione obiettiva del sito e in più l’audit sarà solo parziale, un dispendio di tempo e denaro.

Il SEO auditing può essere eseguito anche attraverso dei tool appositi – anzi, un buon consulente ne tiene sempre conto -, allo scopo di avere una valutazione ancora più approfondita e indipendente. Gli strumenti fondamentali sono proprio quelli offerti da Google (Google Search Console, Google Analytics, GoogleSpeed Insights…), ma sul mercato sono anche disponibili famose suite che offrono servizi audit, i più famosi dei quali sono:
– SeoZoom
– aHrefs
– Semrush
– ScreamingFrog
– Majestic.

Il momento giusto per richiedere un SEO audit

L’audit è un’analisi che si può eseguire sia una tantum che periodicamente. Il momento migliore per farlo è sempre a inizio intervento, prima della vera e propria consulenza SEO (e infatti spesso viene preventivato a parte e come livello preliminare).

I casi in cui ripeterlo sono molteplici ma riguardano per lo più modifiche sostanziali al sito: rifacimento della grafica, passaggio di server, aggiunta o rimozione di molti prodotti e pagine, modifiche strategiche lato marketing globale, cambio del consulente o dell’agenzia SEO che gestisce il sito… .

In tutti questi casi, il SEO auditor mette a disposizione un elenco di priorità operative: alcune azioni correttive hanno necessità di essere eseguite subito, altre possono essere effettuate in un secondo tempo. Lo stesso vale per le migliorie lato SEO e marketing (interventi che non sono correttivi, ma migliorativi).

Avere a disposizione una SEO audit check list è utile anche come guida per far eseguire gli interventi di correzione ai webmaster aziendali o per provare a correggerli in autonomia, senza che sia lo stesso consulente a operare. È uno strumento molto potente, i cui primi risultati possono essere rilevati poco dopo l’avvio della correzione delle prime diagnostiche rilevate.

Come si fa un SEO audit

Visti i tool che aiutano nell’audit anche i consulenti poco esperti, vediamo come si fa un SEO audit avanzato, quali aspetti non possono essere tralasciati.

SEO audit tecnico

Quella tecnica è l’analisi più importante e più difficile da eseguire (e infatti non tutti i consulenti SEO la eseguono). Nei casi più rari, si deve intervenire in fretta per correggere penalizzazioni da parte di Google o atti di negative SEO causati da competitor, ma nella maggior parte dei casi le problematiche che si rilevano riguardano un’architettura del sito imperfetta che limita la user experience.

Facciamo un esempio legato all’ottimizzazione SEO di un e-commerce: l’audit può rilevare intoppi nelle fasi di processo di acquisto, per esempio nel carrello o nel check out. Un solo piccolo errore di blocco o sicurezza può essere fatale per l’autorevolezza del sito e del brand e portare a recensioni negative che possono bruciare mesi e mesi di lavoro ben fatto e posizioni già raggiunte.
Oppure: la gerarchia dei prodotti è coerente e navigabile? Si riesce ad acquistare in pochi click, senza incappare in pagine vuote o che non si aprono mai? Categorie e schede prodotto sono fruibili con semplicità o sono dispersive?
E poi, quello che ormai pare essere un problema (quasi del tutto) risolto: l’indicizzazione ottimizzata per i dispositivi mobile, che fino a pochi anni fa è stato un imperativo della SEO (e non solo) e ha richiesto una grande mole di correzioni e interventi per rendere ogni sito fruibile dallo smartphone. Oggi è un passaggio scontato, ma un SEO audit avanzata non tralascia un suo check.

Il SEO audit tecnico analizza sempre e con priorità lo stato di sicurezza del sito, osservando, testando e implementando (laddove non presenti) protocollo https e SMTP e sicurezza di dominio, certificato SSL, protezione DDos e CDN, circuiti di pagamento sicuri e alternativi, ma anche protezione dei dati dell’utente, login e logout certificati e SSD tech, risolvendo status code con errori.

Altro problema comune che l’audit può rilevare e correggere, riguarda la velocità di caricamento delle pagine del sito: sempre con l’esempio dell’e-commerce, gli acquisti online devono essere fluidi e veloci, stimolando quell’area del cervello che cerca veloci gratificazioni, soprattutto in un ambiente, quello online, in cui ancora la fiducia nel commercio elettronico non è al suo massimo. Acquisti resi meno immediati da pagine lente nel loro caricamento, equivalgono spesso a vendite perdute per sempre.

Ottimizzazione SEO onsite attraverso l’on page audit

La SEO tecnica opera sulle due diverse macrosezioni in cui viene diviso ogni sito: on page e off page, due termini che per gli addetti ai lavori indicano gli spazi operativi relativi all’ecosistema interno al sito e quello esterno.

Prendendo ad esempio i contenuti: il content marketing onsite è una delle discipline e degli strumenti più potenti di cui dispone ogni sito, in quanto i contenuti sono la chiave che connette gli utenti e il sito stesso. Le pagine prodotto o quelle “chi siamo”, l’elenco dei servizi e le FAQ, il blog aziendale, le immagini e i video dimostrativi… tutto concorre alla comunicazione fra sito e utenti/clienti. La loro ottimizzazione (sì, anche le immagini e i video devono essere ottimizzati) è al centro della SEO ed è impensabile che non possa avere dei problemi. Interviene qui il content audit, capace di rilevare se i contenuti sono di qualità, originali e non duplicati, quali aiutano la conversione in vendite e quali sono capaci di intercettare gli intenti di ricerca degli utenti e convogliare traffico realmente interessato sul sito. Si analizzano anche i dati strutturati, informazioni utili a Google per restituire i risultati in SERP. Facendo un’analisi contenutistica degli intent di ricerca legati al sito e una keyword analysis, il consulente SEO può fornire un elenco di keyword transazionali e informative utili non solo per redigere ogni nuovo contenuto sul sito, ma anche per correggere quelli preesistenti e renderli più performanti. Saranno utili anche per stilare ogni contenuto off site, come e-mail, testi per i social, brochure, ebook e guide. Il tutto senza mai dimenticare l’ottimizzazione del blog aziendale, forse lo strumento più utile al posizionamento di un intero sito.

Sulla stessa linea si muove l’internal link audit, un’analisi dei link interni al sito: ogni sito di più di una pagina è navigabile al suo interno grazie a una serie di link che permette il passaggio da una pagina all’altra. L’audit rileva pagine morte, errori di codice che bloccano la navigazione e sprecano crawler budget e button non efficaci né per l’ottimizzazione, né per la user experience. Dal punto di vista SEO, un corretto linking interno è alla base di un’alberatura interna ben strutturata: ogni prodotto e pagina deve essere raggiungibile con pochi clic.

Ottimizzazione SEO offsite attraverso l’off page audit

Come detto, off site e on site sono fortemente connessi, ma operano su aree diverse del marketing di un brand. L’analisi dei competitor a scopo di ottimizzazione, per esempio, riguarda l’off site per forza di cose, mentre la local SEO deve essere implementata sia on site che off site (per esempio attraverso la creazione delle schede Google My Business). Gli audit ad essi rivolti (Competitive site e Local SEO audit) servono proprio a trovare e correggere eventuali errori di ottimizzazione.

Importante è poi tutta la tecnica connessa ai link esterni, fra gli strumenti più potenti per far crescere l’autorevolezza di un sito e di un brand: più un sito è linkato da fonti affini e autorevoli, più per Google il suo messaggio sarà rilevante. L’external link audit serve proprio a definire se vi sono link esterni di basso valore o link spam dannosi da rimuovere. Lavorando in unione con la link building e l’analisi dei competitor, l’audit dei link serve a rintracciare link di qualità da acquisire e a promuovere così maggiormente il brand.