Ieri un corso a Foggia su “l’ e-commerce come scelta strategica”

Ieri, presso  la camera di commercio di Foggia, si è tenuto un video corso promosso dalla Unicredit che riguarda un’ argomento molto attuale, l’ e-commerce come scelta strategica. Il corso è stato mediamente interessante. Sicuramente chi è povero di informazioni in merito avrà trovato molte nozioni importanti, io qualcuna, forse solo qualche approfondimento.

Inizialmente il corso è partito con l’ introduzione di un “personaggio Unicredit” che ha mostrato alcuni dati sull’affluenza ai corsi e sulle tematiche del video corso, dopo pochi minuti “l’omino Google” ha iniziato i suoi 90 minuti di analisi.

Ero titubante se andare o meno, più che altro pensavo che Google avesse messo a disposizione un dipendente per illustrare “Google Adwords” come scelta strategica per aumentare le visite al proprio sito web, ma la lezione era ben diversa da quello che pensavo. Meglio!

Il tutto è partito con numerosi dati statistici che riguardavano sopratutto i vari trend di mercato, dove e come si vende maggiormente, quali i settori in cui puntare e sopratutto come affinare il traffico del proprio sito. Si è parlato molto della necessità di un sito responsivo, cioè un sito che riesca ad adattarsi ad ogni tipologia di schermo e l’importanza, nel caso di un e-commerce, di permettere all’utente, possibile acquirente, l’ultimazione del processo di acquisto sul sito anche dal proprio telefono cellulare.

Purtroppo c’è qualcosa da dire. Molte volte c’è “l’ insuccesso di un sito web” . In questo caso, l’insuccesso di un e-commerce è dovuto, sopratutto, alla mancanza di investimenti adeguati. Penso che l’omino google sia stato bravissimo con la teoria ma non so quanto questa teoria possa essere trasferita in fatti o, più semplicemente, Google pensa di parlare unicamente con multinazionali che hanno X mila euro da poter investire. Il costo per creare una campagna adwords è elevatissimo, tanto più se questa campagna pubblicitaria deve portare davvero traffico. Alcune key possono superare i 20-30 euro a visita, cifre assurde. Leggevo che alcune key possono arrivare persino a 150 euro.

Tutto questo per dirvi che ottenere riscontro da un e-commerce non è facile, sopratutto se ci si affida a persone incompetenti o, peggio ancora, a professionisti che riempiono il loro portfolio con termini anglosassoni con l’unico scopo di “imbambolare” i propri clienti.

Un settore che sta crescendo tantissimo è quello del food, o meglio, dei prodotti tipici, le élite gastronomiche. Molte azienda o semplici artigiani, sono entrati nell’ottica di vendere anche fuori Italia, sia con un proprio sito web, sia affidandosi a portali in dropshipping affidando nelle loro abili mani le loro creazioni.

Il dropshipping è un sistema nato fuori Italia ma che pian piano inizia a prendere piede anche qui.

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